Pianoforte – John Olaf Laneri

Dal 25 Agosto al 28 Agosto 2024

Costo del corso: 530,00€

Consigliamo agli allievi di partecipare all’intera settimana per poter frequentare gli altri corsi complementari e collettivi come musica da camera, orchestra, etc.
Le lezioni avranno una durata maggiore per arrivare alle totali 6 ore di lezione previste dal costo del corso.

Comprende le seguenti materie:
– 6 Lezioni individuali giornaliere
– Saggi e concerti finali

Si potranno frequentare facoltativamente senza prezzi aggiuntivi i corsi di gruppo gratuiti o uno o più corsi complementari a pagamento (vedi sezione Come funziona)

I corsi sono pensati per creare un percorso di studio completo, con un ritmo intenso ma che lascia spazio a momenti ricreativi. È comunque possibile creare pacchetti personalizzati con più o meno ore e prezzi adeguati alle esigenze del singolo studente, concordandoli direttamente con il direttore Artistico Rita Marchesini.
Scrivi a castellucciomusicaenatura@gmail.com

Biografia

Olaf John Laneri nasce a Catania da padre siciliano e madre svedese, termina brillantemente gli studi a Verona e quindi si perfeziona in Italia e all’estero per poi conseguire la qualifica di Master all’Accademia Pianistica di Imola. Dopo diverse vittorie in competizioni nazionali, risulta laureato ai concorsi internazionali di Monza, di Tokyo e di Hamamatsu; nell’estate del 1998 vince la cinquantesima edizione del prestigioso concorso “F. Busoni” di Bolzano (II premio ‘con particolare distinzione’; il I premio non viene assegnato). Delle sue Variazioni di Brahms sopra un Tema di Paganini, unica esecuzione di un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il Cinquantesimo del concorso Busoni, A.Cohen scrive nell’ International Piano: “la migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentita”. È presente in rinomate stagioni in Italia e in Europa come solista e con orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra dell’Arena di Verona, Symphony Orchestra di Tokyo, Filarmonica di Montecarlo), collaborando con direttori quali Lawrence Foster, Tomas Hanus e Lior Shambadal. Ha suonato al Festival di Brescia e Bergamo, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro Bellini di Catania, alla Sagra Malatestiana di Rimini, al Tiroler Festspiele in Austria, alla Radio della Svizzera Italiana a Lugano, al Festival della Ruhr, alla Herkulessaal e al Gasteig di Monaco, per la Deutsche Rundfunk, alla Salle Gaveau e per Radio France a Parigi, in Salle Molière a Lione, al Festival Chopin in Polonia, all’Opéra di Montecarlo. É stato invitato a suonare all’inaugurazione della Biblioteca della Sala Borsa di Bologna, e a Berlino per la chiusura della mostra dedicata ai disegni (per la prima volta riuniti) di Botticelli sulla Divina Commedia di Dante. Un posto di rilievo nel suo repertorio occupa la figura di Beethoven, sia per le numerose numerose partecipazioni in esecuzioni integrali delle Sonate, che per aver suonato l’interocorpus delle 32 Sonate in otto concerti per il Circolo della Musica di Bologna, e che da questa stagione ripeterà a Modena. L’interpretazione del Secondo Concerto di Brahms con i Berliner Symphoniker in tournée in Italia gli ha procurato nel 2007 l’invito con lo stesso concerto alla Sala Grande della Philharmonie di Berlino. I giudizi della critica dopo i suoi recitals: “Anche se il pianista non lo lascia trasparire, il suo modo di suonare richiamava ad ogni battuta la famosa frase di Chopin: Il pianoforte è il mio secondo io”; “Ricercatissime le sonorità, soprattutto nella parte centrale della Marcia Funebre di Chopin, che faceva trattenere il fiato per la bellezza del pianissimo velato”; “Una talentosa e virtuosistica personalità, non sbaglia nulla, sembra possedere il segreto della apparente facilità nell’affrontare un programma tanto difficoltoso”; “Vive in Laneri la grande utopia romantica: il desiderio di cantare con il pianoforte”; “Il suo mondo è onirico, fatto di luci soffuse e un senso crepuscolare della malinconia. L’ha evocato a ogni nota e dipinto con dettagli raffinatissimi di tecnica, una tecnica digitale prodigiosa, e di suoni mai esagerati, preziosi, nitidi fra loro anche quando ovattati dentro un canto sussurrato e tutto suo, personalissimo, che è raro ascoltare in tale fascinosa guisa nei pianisti di formazione occidentale”.

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